La crisi petrolio africano frena la crescita europea

Instabilità politica, legislazione obsoleta e cronico sotto-investimento nelle infrastrutture hanno determinato un drastico calo della produzione petrolifera dei Paesi africani e rafforzato il primato americano nel mercato globale dell’energia, alimentato anche dalla rivoluzione dello shale oil. Risultato: i prezzi del petrolio restano alti, alimentano l’inflazione e rallentano la crescita economica nelle regioni che dipendono dalle importazioni di energia, a cominciare dall’Europa Le nazioni africane produttrici di petrolio, un tempo centrali per la fornitura energetica globale, hanno registrato un drastico calo delle esportazioni. L’attività estrattiva di Paesi come Nigeria, Angola e Libia, storicamente fornitori significativi, sta risentendo della combinazione tra instabilità politica, legislazione obsoleta e cronico sotto-investimento nelle infrastrutture. La Nigeria, per esempio, è crollata dai circa 2,5 milioni di barili al giorno del 2010… Continua a leggere

Elezioni americane: muoversi oggi per anticipare l’esito

Le elezioni presidenziali americane hanno, notoriamente, un impatto in tutto il mondo, Europa in testa, nel breve e a più lungo termine. Pesano sull’evoluzione delle relazioni tra Stati e aree economiche, sul quadro delle regole che governano il mondo e, in definitiva, sull’economia e i mercati finanziari. Più che di un vincitore, i mercati hanno bisogno, di un chiaro vincitore. Il prima possibile (non, per intenderci, come è accaduto quattro anni fa). L’esito della competizione tra l’ex presidente Donald Trump e l’attuale vicepresidente Kamala Harris avrà conseguenze enormi per l’Europa, impegnata oggi a gestire i riflessi di due conflitti. Sarà fondamentale capire se ci sarà continuità nel modo in cui gli Stati Uniti stanno gestendo i due conflitti. In ogni caso, la fiducia che… Continua a leggere

È il momento di puntare sul rame (con la strategia dei piccoli passi)

Nei recenti confronti che abbiamo avuto con operatori industriali del rame abbiamo registrato che i prezzi attesi nel lungo termine sono significativamente più alti di oggi. Quest’orientamento ci ha spinto ad analizzare i fattori macroeconomici e tecnici che tipicamente consideriamo prima di assumere decisioni d’investimento. La volatilità del mercato. Il prezzo del rame ha di recente registrato una notevole volatilità in seguito all’offerta del colosso minerario australiano BHP di acquisire l’Anglo American, che ha creato distorsioni nei prezzi e generato preoccupazioni per la prospettiva di un mercato dominato da pochi operatori. A metà maggio, i futures sono balzati a 500 dollari con una deviazione del 25% dalla tendenza positiva a lungo termine. I nostri indicatori, in particolare lo Z-score dei rendimenti a lungo termine,… Continua a leggere