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È facile interpretare male il recente rapporto sul mercato del lavoro negli Stati Uniti a causa delle frequenti distorsioni causate dagli “aggiustamenti stagionali” nei dati di Non-Farm Payroll (NFP). Il 3 febbraio i dati NFP hanno effettivamente riflettuto debolezza, non forza. Il dato di oltre 500.000 nuovi impiegati rischia di essere male interpretato, a causa di un singolo aggiustamento di 810.000 persone introdotto dall’effetto di un adeguamento del campione di base (2023 population control effect).
Pertanto, considerare questi dati come prove di una risposta hawkish da parte della Fed sarebbe un errore. D’altro canto, alcuni “indicatori anticipatori” (leading indicators) iniziano a supportare l’ipotesi di un “atterraggio morbido” dell’economia degli Stati Uniti, anche se questo non è ancora il nostro scenario principale.
È naturale chiedersi come comprendere la vera salute del mercato del lavoro negli Stati Uniti. Sfortunatamente, non avremo dati solidi e affidabili per diversi trimestri dal BSL. Tuttavia, possiamo rivolgerci a diversi indicatori anticipatori per farsi almeno un’idea.
Possiamo per esempio osservare i seguenti “leading indicators”:
- Un indicatore è il “tasso di cambiamento nell’assunzione di lavoratori temporanei”, che precede il tasso di cambiamento nei NFP (Non-Farm Payrolls) di pochi mesi. Ciò ha senso: in periodi di rapida crescita, le aziende assumono/licenziano per primi i lavoratori temporanei poiché i loro contratti sono più flessibili. Solo successivamente prendono decisioni strutturali riguardo al personale permanente. Negli ultimi 12 mesi, il tasso di crescita anno su anno dell’assunzione di lavoratori temporanei è rapidamente sceso a zero e storicamente, questo significa che i Non-Farm Payrolls seguiranno nella stessa direzione nei prossimi 3-6 mesi.
- Un altro utile indicatore in tempo reale del mercato del lavoro negli Stati Uniti è l’annuncio di licenziamenti “non concordati”. Questa serie storica traccia le separazioni involontarie dal lavoro avviate dal datore di lavoro e fornisce un buon polso del mercato. Inoltre, offre un’analisi intersettoriale. In gennaio, i tagli nei settori tech, retail, immobiliare e costruzioni hanno raggiunto livelli massimi da molti anni, segnalando potenziali sfide per il tasso d’occupazione.
Nonostante quindi l’apparenza di forte crescita nelle assunzioni, il mercato del lavoro è avviato ad un indebolimento. Ciò nonostante, lo scenario dell’ “atterraggio morbido” è quello scontato dai mercati mentre noi tendiamo, per il momento ad essere “più realisti del re”.
fdsfd
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