Gli sviluppi recenti del prezzo dell’oro hanno sollevato dubbi sul suo distacco dai fondamentali economici tradizionali che lo influenzavano storicamente. Mentre tassi d’interesse reali, dollaro e domanda fisica d’oro hanno tradizionalmente guidato i prezzi, questi fattori non giustificano più il recente rally. Una nuova ipotesi macroeconomica suggerisce che la creazione massiccia di moneta fiat, in particolare di dollari statunitensi, a causa del deficit fiscale, ha aumentato il valore degli asset fisici alternativi, incluso l’oro. Questa teoria offre una spiegazione più plausibile rispetto agli acquisti delle banche centrali da parte di nazioni come Russia e Cina. In questa newsletter, esploriamo questi temi e le implicazioni per gli investitori.
Il distacco dell’oro dai fondamentali tradizionali
Storicamente, il prezzo dell’oro è stato strettamente legato ad alcuni fondamentali chiave: il valore del dollaro, i tassi d’interesse reali e la domanda fisica di oro, inclusi gli acquisti degli Exchange-Traded Funds (ETF). Negli ultimi mesi, però, questi indicatori non riescono a spiegare il rally sostenuto dei prezzi dell’oro.
Prezzo reale dell’oro e quello previsto si sono scostati vistosamente
Il dollaro statunitense non si è indebolito abbastanza da giustificare l’aumento dell’oro, e i tassi d’interesse reali sono rimasti relativamente stabili o addirittura aumentati, il che tradizionalmente segnala un calo dei prezzi dell’oro. Inoltre, sebbene la domanda fisica abbia mostrato qualche movimento, non giustifica l’entità dell’aumento del prezzo.
Gli acquisti delle banche centrali: una spiegazione debole
Si è speculato che l’aumento dei prezzi dell’oro sia dovuto agli acquisti massicci da parte delle banche centrali, in particolare di paesi come Russia e Cina. Queste nazioni stanno accumulando riserve auree come parte di una strategia per rendersi meno dipendenti dal dollaro, creando potenzialmente un sistema di pagamenti parallelo.
Tuttavia, sebbene questi acquisti siano significativi in termini geopolitici, è improbabile che siano la principale causa dell’aumento dei prezzi nei mercati pubblici. Le acquisizioni delle banche centrali fanno parte di strategie monetarie di lungo termine e raramente causano shock immediati e sostenuti nei mercati pubblici. Pertanto, sebbene gli acquisti delle banche centrali possano contribuire all’importanza strategica dell’oro, non spiegano l’intero quadro.
Una nuova teoria macroeconomica: la moneta fiat e il ruolo dell’oro come asset alternativo
L’ipotesi che riteniamo più convincente è radicata nella teoria macroeconomica. Dalla fine del gold standard, la moneta fiat è diventata il pilastro del sistema monetario globale. Tuttavia, la continua espansione dei deficit fiscali, in particolare negli Stati Uniti, ha portato alla creazione di enormi quantità di moneta. Con l’aumento dello stock di valuta, aumenta anche il valore dei suoi alternativi fisici, come l’oro.
In questa visione, l’oro è visto non solo come una commodity o una copertura contro l’inflazione, ma come un contrappeso, complementare alla proliferazione di moneta fiat, le cui proporzioni devono rimanere relativamente costanti. Le politiche fiscali adottate durante e dopo la pandemia di COVID-19—che hanno portato all’aumento dell’offerta monetaria tramite pacchetti di stimolo e deficit—hanno contribuito ad una “diluizione” o svalutazione delle valute fiat. L’oro, con la sua offerta limitata, diventa un bene rifugio naturale il cui prezzo deve adeguarsi per mantere una certa proporzione.
Al picco di $2.750, la capitalizzazione di mercato dell’oro rappresentava il 24% della moneta fiat in circolazione nelle cinque maggiori economie mondiali, un livello che suggerisce una valutazione elevata.
Relazione dell’oro con la moneta fiat
L’idea che l’oro mantenga una proporzione “stabile” rispetto alla moneta fiat globale è centrale in questa prospettiva macroeconomica. Con l’aumento della quantità di moneta fiat spendibile, aumenta anche il valore dell’oro per mantenere il suo rapporto storico come asset alternativo. Negli ultimi 20 anni, la “capitalizzazione di mercato dell’oro come percentuale della moneta fiat globale” è oscillata tra il 16% e il 20%, dimostrando una relazione relativamente stabile tra le due.
Fonte: The MacroCompass.
Questa idea aiuta a spiegare perché i prezzi dell’oro sono aumentati anche quando i fondamentali sottostanti classici, come i tassi d’interesse reali e la forza del dollaro statunitense, suggerirebbero il contrario. Questa dinamica è particolarmente rilevante in un contesto in cui i deficit fiscali continuano a crescere e le politiche monetarie espandono l’offerta di denaro. In sintesi, l’oro non potendo essere stampato, diventa così una copertura contro la svalutazione del valore della valuta attraverso una strada differente.
Conclusione: L’oro come copertura nell’era dell’espansione della moneta fiat
In conclusione, mentre i fondamentali tradizionali come i tassi d’interesse reali, il dollaro statunitense e la domanda fisica da parte degli ETF non spiegano più il rally dell’oro, il contesto macroeconomico della creazione di moneta fiat offre una spiegazione robusta. Con i governi, in particolare gli Stati Uniti, che continuano a emettere più valuta incrementando i deficit, l’oro assume un ruolo crescente come asset alternativo fisico e finito.
Per discutere ulteriormente questi temi e come essi si relazionano alle strategie di portafoglio, contattate Simplify Partners all’indirizzo info@simplifypartners.com.
Cordiali saluti,
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Federico Polese
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