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Il fatto: l’indice di riferimento della Conference Board (LEI) è sceso dello 0,3% a gennaio, in ribasso per il decimo mese consecutivo, in linea con il consenso. Il calo è stato guidato da una continua deteriorazione dei nuovi ordini delle fabbriche, delle aspettative dei consumatori sulle condizioni delle imprese e delle condizioni di credito. Tuttavia, la persistente forza del mercato del lavoro e i guadagni del mercato azionario hanno fornito un parziale contrappeso.
L’approfondimento: l’ultimo calo a gennaio non è stato così grave come quello di dicembre (-0,3 vs -0,9), ci sono segnali tentativi di miglioramento delle prospettive. Glli altri due indice dello stesso ufficio studi, quello “coincident” e quello “lagging” (ritardato) sono aumentati entrambi dello 0,2%, indicando un po’ di slancio positivo. Il rapporto Co/Lag, un indice di riferimento alternativo, è rimasto invariato per il mese, dopo cinque cali consecutivi.
Su base annua, il LEI e il Co/Lag sono rimasti in profondo territorio negativo, rispettivamente in calo del 5,9% e del 5,3%. Il nostro indice di riferimento composito, che combina il LEI e il Co/Lag, è diminuito del 5,5% rispetto all’anno precedente, segnalando una continuazione della debolezza economica nei prossimi sei mesi.
Le poche migliorie negli indici sono principalmente dovute al mercato del lavoro. Nonostante il debole quadro economico generale, il mercato del lavoro rimane robusto, fornendo una certa stabilità all’economia.
In generale, le Leading Economic Indicators degli Stati Uniti indicano ancora debolezza in vista. Il mercato del lavoro regge, ma l’economia nel suo complesso rimane vulnerabile. Come sempre, consigliamo ai nostri lettori di rimanere vigili e prudenti nelle loro decisioni finanziarie, tenendo d’occhio le condizioni di mercato e adottando le misure appropriate per gestire il rischio.
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